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3a Edizione della CorriPiattina – Piatto (BI) – 18/06/2016

26 giugno 2016 - Racconti di Corsa 2016
3a Edizione della CorriPiattina – Piatto (BI) – 18/06/2016
La partenza. Foto di www.biellaedintorni.it

La partenza.
Foto di www.biellaedintorni.it

Adoro Piatto, ogni anno mi regala sorprese ma non parlo di sorprese sportive ma di quelle naturalistiche. L’anno scorso trovammo all’inizio del paese uno splendido “volpacchiotto” tranquillamente acciambellato in mezzo alla strada. Si allontanò con tutta la tranquillità di questo mondo, per niente spaventato. Quest’anno mentre facevo un “ehm” bisognino ai margini di un bosco è stato un camoscio a non più di tre metri a farmi strabuzzare gli occhi. Per un cittadino di pianura come me è “tanta roba”…

Tornando alla gara, la CorriPiattina è un bellissimo percorso incastonato sulle prealpi. Un susseguirsi di saliscendi in gran parte su asfalto ma con una piccolissima parte di trail puro. L’anno scorso mi divertii un sacco anche se pagai sicuramente la scarsa conoscenza del tracciato ed anche un po’ il caldo. Quest’anno avevo le idee decisamente più chiare, sopratutto su come affrontare la parte del trail che mi aveva messo un po’ in difficoltà. Purtroppo dei problemi lavorativi e di salute non mi avevano praticamente permesso di allenarmi in settimana quindi arrivo a Piatto con un po’ di incognite ma anche con la consapevolezza che quello che cerco, in fondo, è solo divertirmi.

Alla partenza non siamo in molti, un centinaio circa. Il percorso è di 6,6 Km circa. Mi piazzo un po’ indietro alla partenza, forse troppo ma so che non avrò problemi a trovare gli spazi per recuperare.

Il primo tratto prevede subito una salita abbastanza dura ma breve che porta nella parte alta del paese poi una lunga e poco pendente discesa che porterà al tratto di trail. Salgo senza grossi problemi e poi nella discesa cerco di riagganciarmi al gruppetto davanti. Ce la faccio ma ci impiego un bel po’ di tempo, praticamente tutta la discesa. Il problema è che essendo poco pendente va affrontata come una pianura, spingendo al massimo ed io non voglio fare nessun “fuorigiri” prima della parte più dura.

Si arriva così alla parte di trail, subito una bella discesa che essendo però infangata e quindi scivolosa mette il povero cittadino come me in grossa crisi. Tra l’altro sono senza occhiali e vedo molto poco il terreno. Da dietro arriva Antonella Manfrinato in grandissimo recupero che mi passa come fossi fermo. Al termine della discesa c’è un piccolo guado con alcune pietre che fanno da ponticello, ovviamente l’imbranato che c’è in me salta subito fuori e quindi finisco prontamente nell’acqua gelida. La salita successiva è ripidissima e a differenza dell’anno precedente decido di camminarla fin dall’inizio. Non è lunghissima, al massimo 100 metri e quindi la differenza in secondi che avrei avuto tra il correrla o meno sarebbe stata al massimo di 3-4 secondi a fronte di un dispendio energetico decisamente più elevato. Questa è l’esperienza a cui mi riferivo ad inizio articolo. Il tratto più duro è infatti subito dopo il pezzo di trail in quanto si esce dal bosco con la strada che continua a salire. Le gambe sono cariche di acido lattico (le mie ovviamente, quelle dei primi manco l’avranno sentita la salita…) e diventa difficile recuperare. Per fortuna intorno al Km 2,5 qualche leggera discesa permette di rifiatare. Dura poco però perchè subito dopo inizia la dura arrampicata a Serralunga. Qui recupero tantissimo, è la prima volta che vado così forte in salita ma sono convinto che tutto dipenda dall’aver affrontato il tratto nel bosco con la giusta velocità, senza strafare.  Si continua a salire fino al Km 4,4 poi una piccola discesa permette di recuperare ed affrontare l’ultimo strappetto di un centinaio di metri. Pendenza importante, molto. L’anno scorso andai in crisi proprio lì.  Subito dopo però inizia finalmente una discesa “vera” l’unica di tutto il percorso, dal km 4,6 al km 5,4 si respira a pieni polmoni. Oramai la gara è finita, c’è ancora spazio per un piccolissimo strappettino dove supero ancora un concorrente e poi si riprende la leggera discesa che avevamo affrontato già all’inizio e quindi l’arrivo.

Giungo alla fine abbastanza riposato ed il cronometro mi fa una bellissima sorpresa: 32’38” alla media di 5,05 minuti/KM, 1′ e 31″ in meno rispetto all’anno precedente. La posizione è intorno alla 25a, molto interessante. Buona la tattica di gara che mi ha consentito di passare dall’88° posto del primo passaggio nella parte bassa di Piatto ai top 25 della fine.

La gara è stata vinta da Fabrizio Medea (Gac Pettinengo) davanti a Alexander Coen (Splendor Cossato) e Fabio Bosio.

Tra le donne prima Antonella Manfrinato (Olimpia Runners) che ha preceduto Deborah Li Sacchi (Olimpia Runners)  in testa nei primi chilometri mentre  3a  è giunta Loredana Patteri (Gaglianico 74)

Le prime fasi di gara foto di www.biellaedintorni.it

Le prime fasi di gara
foto di www.biellaedintorni.it

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