Bella, bella, bella ! è questa la parola che mi risuona in testa dopo la Crova-Salasco.
Terza edizione della gara e mia “prima volta” su questo percorso a 15 min da casa mia. A giudicare dal volantino dovrebbe essere una gara tagliata “giusta giusta” per me: 5.900 metri nel piattume totale se si esclude un cavalcavia finale. La competizione, inserita nel “Trofeo dei campanili”, inverte ogni anno partenza e arrivo e oggi si arriva a Salasco.
Mi reco alla partenza con le mie fide scarpe A2 e apprezzo subito la gente che esce dalle case per vedere la moltitudine colorata e vociante dei podisti. Nel mio confronto tra gare nel biellese e nel vercellese ho purtroppo quasi sempre notato una certa diffidenza nella gente della mia zona quando si organizzano questo genere di manifestazioni. Per non parlare degli automobilisti !, perennemente sbuffanti per essere stati bloccati ad un incrocio.
Qui si respira un’aria diversa, di festa.
Tra i corridori ci sono anche i sindaci di Santhià (apprezzatissimo long runner) e Crova. Non siamo in tantissimi, ma siamo equamente suddivisi tra “mostri sacri”, “podisti normali” e partecipanti occasionali.
Ecco altra nota di merito: i partecipanti occasionali. Ultimamente sembravano una specie in via di estinzione, qui li ho visti ed è stato molto bello vedere persone che magari si affacciavano per la prima volta in questo variegato e bellissimo mondo.
Partenza sul ponte del canale Cavour e primissimi metri in discesa, perfetti per sballare il passo sin dall’inizio…
Si parte forte ma non patisco molto o meglio, non patisco fino a 600 metri dopo la partenza quando appena usciti dal paese vado a sbattere contro un muro d’aria contraria. Il percorso non è un circuito ma segue fino all’arrivo in linea più o meno dritta quindi con questo vento contrario dovremo farci i conti per tutta la gara.
Urge infilarmi in un gruppetto. Davanti a me vedo Federica Poma, Angelo Cappuccio (il sindaco di Santhià), Deborah Li Sacchi e un’atleta credo della Società Podismo di Sera. Pensare di stare con i primi due è impensabile ma raggiungere gli altri sarebbe una bella cosa. Provo a forzare un po’ ma dopo altri 400 metri mi rendo conto che è una impresa impossibile. Il vento mi taglia le gambe e sono già in debito di ossigeno. Decido di mollare un po’ e di farmi sorpassare da qualcuno, cercherò di fare gruppetto con qualcuno dietro. Mi passa un podista con la maglia gialla ed io mi metto dietro. Faccio ancora fatica ma “tengo botta”. Ogni tanto prova ad uscire per dargli il cambio ma non ce la faccio, lo sforzo precedentemente fatto non l’ho ancora finito di pagare.
Il percorso intanto prosegue sempre più piatto che non si può. In condizioni normali sarebbe stata la classica gara da dare tutto dall’inizio alla fine ma oggi no, bisogna gestire.
Quando siamo intorno al terzo Km ci raggiunge e sorpassa Stefano (che avrò modo di conoscere dopo) e sembra che abbia un’ottimo passo ma alla fine anche lui non riesce ad andare via. Siamo un terzetto ed io resto dietro a fare fiato. Sto iniziando a stare meglio mentre si avvicina il cavalcavia finale. Mi sento in debito nei confronti dei miei due compagni di corsa e quindi è mia idea dare il cambio subito la discesa. Nel frattempo abbiamo raggiunto e superato il podista della “Podismo di sera” e lungo la salita passiamo anche Deborah. Alla fine del cavalcavia passo davanti, mancano 1.500 metri alla fine. Purtroppo il cavalcavia deve essersi fatto sentire nelle gambe dei miei compagni (era dall’inizio che tiravano, poveracci…) ed io mi trovo improvvisamente solo. Faccio un po’ di sprint finale con l’ultimo km in 4’18” e taglio il traguardo in 18 esima posizione. 5,83Km in 25’58” alla media di 4’27” da prendere con le molle perchè il mio GPS ultimamente da’ i numeri…
Bene, arrivato. Tutto finito ? manco a parlarne perchè devo aggiungere il sontuoso rinfreso di una organizzazione perfetta.
Per la gara, vittoria di Andrea Gornati (Atletica Piemonte) più veloce di Yaya Souare (Podismo di Sera) e Fabio Bosio (Olimpia Runners). Tra le donne Federica Poma davanti a Debhora Li Sacchi, entrambe dell’Olimpia Runners
Per tornare alla partenza c’è a disposizione un bus navetta gratuito ma io decido di corricchiare fino a Crova. Il percorso diretto è di “soli” 4,5 Km e quindi ne approfitto per fare un po’ di scarico. Parto e dopo un po’ mi raggiungono Stefano e Lorella.
Ecco questi chilometri di ritorno parlando con loro (scopro che sono ottimi podisti, decisamente migliori di me sulle lunghe distanze) è stata forse la cosa più bella della giornata. Mi ha riappacificato con il podismo con cui ultimamente stavo litigando un po’. Mi mancavano i chilometri fatti in compagnia, scambiando due parole, senza faticare. Niente assilli da gare o ripetute. In effetti facendo principalmente gare corte non ho quasi mai tempo di scambiare due parole. Si parte sempre a mille e dopo 100 metri già manca il fiato. Mi sa che devo introdurre qualcosa di più lungo nel mio programma… Grazie ragazzi !
PS. Le foto sono una cortesia di Brusa Corrado