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Otto di Tavigliano, Tavigliano (BI) – 16/06/2017

17 luglio 2017 - Racconti di Corsa 2017
Otto di Tavigliano, Tavigliano (BI) – 16/06/2017

Sembrerà incredibile in un periodo così sovraffolato di gare ma per venerdì 16 non riuscivo a trovare nessuna competizione che per orario e vicinanza da casa mia mi soddisfacesse.
Improvvisamente salta fuori questa “8 di Tavigliano” gara non competitiva di 4 Km che mi era totalmente sfuggita. Non la conoscevo assolutamente e sinceramente manco sapevo dov’era Tavigliano…
Beh nella mia ignoranza mi immaginavo una gara facile, per pochi intimi, con magari qualche possibilità di ben figurare. A dire il vero la “sveglia” avrebbe dovuta darmela l’articolo di un giornale del Biellese che parlava di percorso a forma di “otto” con due salite molto difficili e se lo diceva un giornale di questa zona c’era da crederci…
Comunque parto da casa, imposto il navigatore e chissà perchè seleziono Tollegno anzichè Tavigliano. Per fortuna un cartello stradale, quando oramai ero in zona, mi da due schiaffi virtuali e capisco che devo andare da un’altra parte. La strada che porta a Tavigliano è ripida e mi auguro non faccia parte della competizione, comunque la mia idea di “tranquilla e facile gara per pochi intimi” crolla miserabilmente quando appena entrati in paese vedo in lontananza un gonfiabile e una marea di gente…
Dopo aver posteggiato mi reco nella piazzetta a fare l’iscrizione e noto che il gonfiabile è posizionato su una bella salita ma, chissà perchè, ho l’illusione che poco dopo la strada spiani un po’. Mi scappa anche un “ma non è così difficile come diceva il giornale !”. Se qualcuno mi ha sentito mi avrà dato come minimo dello scemo.
Tavigliano, mi rimarrà a lungo il ricordo di questa gara… già alla partenza capisco che è diversa dalle altre. Tanti partecipanti ma anche tanto pubblico che applaude.Alla partenza I lati della strada sono interamente occupati da persone festanti come neanche nelle gare competitive, mezze maratone o maratone si può vedere.
Parto abbastanza avanti, più per caso che per scelta. La salita si fa subito sentire, quella illusione di spianata si dimostra quella che è in realtà, appunto una illusione…
le gambe diventano subito stanche, la pendenza non molla mai, è ciò che ho trovato di più simile al tratto di Favaro della Biella-Oropa. LA strada fa delle piccolissime curve a destra e a sinistra passando tra le case del paese, si ha sempre l’illusione che dopo l’angolo la strada possa spianare ma non è così. Ci sgraniamo ma siamo sempre in tanti, dalle case la gente applaude, che bello !. Ad un certo punto mi fermo a camminare qualche secondo, mi rendo conto di averla presa troppo forte e ho bisogno di recuperare prima di andare totalmente fuori soglia. Riparto per poi rifermarmi poco dopo. Improvvisamente sento qualcuno che dice che la salita è finita, stavolta è vero !, dopo un angolo si vede la strada spianare leggermente e poi, un po’ in lontananza, i primi buttarsi a capofitto in discesa. Riparto subito, lo stop sarà durato due, tre secondi non di più.
Per tutta la durata della gara mi sono fatto l’idea di una salita lunga almeno 2 km. Volete sapere la lughezza giusta ? 650 metri, non di più… Pazzesco.
La discesa è ripida nei primi metri ma poi diventa via via più dolce fino a riportarci quelche metro sotto il gonfiabile. In quel punto la strada si interseca con quella da cui siamo partiti formando poi, con la parte terminale della gara, un “8” che da il nome alla gara. Dopo l’incrocio si riprende a scendere più o meno in maniera continua. Io ho utilizzato i primi metri per riprendermi un po’ dalla salita ma subito dopo ho iniziato a spingere e a recuperare posizioni. Sono ben conscio che con questo ritmo non sarò in grado di fare bene la salita finale ma ritengo che comunque alla fine sarei comunque in difficolta quindi tanto vale mantenere un passo elevato.
In effetti il recupero che sto facendo è importante, almeno una quindicina di posizioni prese in discesa fino ad agganciarmi ad un gruppetto proprio appena quando si riprende a salire. Dopo una svolta stretta a destra infatti ci troviamo sulla strada che porta dalla Valle Cervo a Tavigliano (quella che speravo di non dover fare). I primi metri sono duri ma non impossibili e poi la salita addirittura molla ulteriormente. Io un debito da pagare, quello della discesa forsennata. Purtroppo mi fermo proprio nel punto più facile della salita favorendo il distacco netto dal gruppettino a cui mi ero agganciato. Per fortuna da dietro mi supera solo un concorrente e dopo un 15-20 secondi di camminata riparto. Per fortuna non è la salita a mettermi in crisi ma solo la fatica precedente così quando riprendo tengo un passo molto buono. Appena si rientra nell’abitato però il discorso si fa serio, la salita diventa durissima ma vedo in lontananza il gonfiabile e questo psicologicamente aiuta molto. Davanti a me rallentano, mi riprendo la posizione persa e proprio sotto il traguardo riaggancio il gruppettino.
Alla fine ho fatto i 4Km con una media di 4’59” che considerando le difficoltà del tracciato e il mio infimo livello sono “tanta roba”. La salita l’ho patita, come era prevedibile, ma molto meno di altre volte e questo mi rallegra decisamente.
Due parole infine sulla gara in generale: fantastica ! la gente che tifa, la partecipazione, il percorso, il panorama, l’organizzazione, tutto ai massimi livelli. Una delle più belle gare mai affrontate.

Foto della Pro Loco di Tavigliano

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